Giovedì 5 e venerdì 6 dicembre 2024, presso l'Università della Valle d’Aosta, si terranno due giornate di studi organizzate nell'ambito del progetto BorderArt(E)Scapes. Arte contemporanea, antropologia e “paesaggi di confine”: dalla fine dell’Ottocento agli anni Duemila, leggere la contemporaneità e sperimentare nuove pratiche di ricerca, finanziato nell’ambito della tornata PRIN 2022 (Codice progetto: 2022987EAH - CUP B53D23022300006) e sviluppato da cinque unità di ricerca (Università degli Studi di Firenze come P.I., Università della Valle d’Aosta, Università degli Studi di Bergamo, Università per Stranieri di Siena, Università di Trento).
La ricerca nel suo complesso intende affrontare la tematica del confine tanto da un punto di vista storico-artistico, antropologico e geo-politico, che metodologico e disciplinare. L’obiettivo è quello di sviluppare nuove metodologie di ricerca applicata, in cui gli strumenti propri della disciplina storico-artistica possano dialogare proficuamente con i più aggiornati studi antropologici, intrecciando un piano cronologico e uno tematico. Le giornate aostane (cfr. il programma in allegato) rappresentano un momento di confronto e dialogo pubblico, a conclusione del primo anno di ricerche. In particolare, saranno affrontati temi quali la valorizzazione e il recupero, attraverso lo studio antropologico, di aree marginali (zone limitrofe di Bergamo e Aosta); la rilettura critica di monumenti storicamente connotati (in una regione di confine come il Trentino); la definizione di nuove geografie culturali di genere grazie all’azione di galleriste operanti nella seconda metà del Novecento (archivi studiati dall’unità di Siena); le implicazioni ecologiche, indigene e politiche dell’idea di confine nel contesto artistico contemporaneo (a opera dell’unità fiorentina). Nel corso delle giornate sarà inoltre presentato al pubblico il sito del progetto (https://borderartescapes.sagas.unifi.it), una piattaforma online che consente di viaggiare all’interno della ricerca, esplorando il concetto di confine attraverso mappe e glossari che collegano tra loro artisti e opere, storie e monumenti, archivi e persone, territori e spazi complessi, dando vita a una articolata geografia storico-artistica e antropologica.