I rapporti tra Firenze e Londra intorno alla metà dell'Ottocento sono il focus del II Convegno Internazionale di Studi del dottorato di Ricerca Interuniversitario “Pegaso”, che si terrà il 27 e 28 novembre 2024 presso l'Aula Parva di via San Gallo. A guidare gli interventi, un'ottica interdisciplinare, tra storia, arte e letteratura, con specifici focus sulla storia del restauro, del gusto e del collezionismo. Al centro, i flussi e gli scambi di persone, idee, merci, dipinti e testi tra le due città: intrecci che hanno lasciato tracce significative nelle collezioni della National Gallery di Londra, nella cultura figurativa vittoriana (si pensi ai Preraffaelliti) e nella ricca letteratura di viaggio.
Gli anni centrali dell'Ottocento sono cruciali per la formazione di importanti collezioni d'arte: figure chiave come Sir Charles Eastlake e sua moglie, Lady Elisabeth Eastlake, hanno avuto un ruolo di primo piano in questo contesto, insieme a John Ruskin - il cui viaggio a Firenze nel 1845 trasformò la sua concezione di arte. Ulteriore punto nevralgico in questa analisi è costituito dal mercato artistico e dalle pratiche di restauro del tempo, spesso lontane dagli standard scientifici odierni. Infine, sarà affrontato l'aspetto letterario, esaminando guide di viaggio, journals e testi su Firenze, elementi fondamentali per comprendere la costruzione dell’imagerie della città. Attraverso questa prospettiva multifocale, il convegno mira a offrire anche nuove prospettive metodologiche, promuovendo un dialogo accademico internazionale e interdisciplinare sulle eredità storiche e le loro ripercussioni contemporanee.
Intervengono: Alessandro Bagnoli (Università di Siena), Susanna Avery-Quash, (National Gallery of London), Matthew Hayes, (New York University), Mattia Barana (Università di Firenze, Pisa e Siena), Paul Tucker (Università di Firenze), Julie Sheldon (Liverpool John Moores University), Donata Levi (Università di Udine), Clare Pettitt (University of Cambridge). Coordinamento scientifico: Mattia Barana, Roberto Bartalini, Davide Lacagnina.