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Percorso di Eccellenza sulle Eredità Culturali (PEsEC) Ciclo di seminari per l’A.A. 2024-25

I sette Corsi di Studio Magistrali hanno scelto per questo anno accademico il tema “Consenso, contestazione, censura” come cornice entro cui raccogliere i seminari interdisciplinari tenuti dagli studiosi italiani e stranieri che hanno raccolto l’invito a contribuire con una propria prospettiva di ricerca al percorso di eccellenza sulle eredità culturali.

 

Sono tenuti a seguire i seminari tutti gli studenti che hanno superato la selezione prevista dal bando PEsEC, ma la partecipazione è estesa a tutti gli interessati, nei limiti della capienza dell’aula.

 

Luogo di svolgimento: Aula Parva di Palazzo Fenzi, via San Gallo 10, Firenze

 

Orario: tutti i venerdi (secondo il seguente calendario) dalle 15.00 alle 18.00, salvo diversa indicazione.

 

Programma degli incontri

 

15 novembre, ore 15.00 - Fulvia Lo Schiavo

Titolo

Consenso, contrapposizione, censura: la classificazione tipologica da oggi alla protostoria

 

Abstract

«Ogni tassonomia ha una sua strategia globale, incentrata su di un modello di base che la àncora alla realtà, togliendo giustificazione all’accusa consueta per molte classificazioni, quella cioè di essere un’operazione fine a sé stessa, dunque arbitraria.» (Peroni 1994, p. 25).
Verrà dunque illustrata dapprima una tassonomia ancorata alla realtà odierna, ovvero fondata su modelli carichi di forza socialmente normativa, nel caso del consenso, mentre, nel caso di contrapposizione ad essi, possono facilmente portare alla censura.
Dall’oggi si passerà quindi alla protostoria, accennando alle problematiche della classificazione di diverse categorie di manufatti, prevalentemente metallici, al fine di dimostrare che se correttamente applicata la tipologia costituisce un utile strumento per indagare il passato.
Biografia
FULVIA LO SCHIAVO, archeologa, già Soprintendente Archeologo e già Dirigente di ricerca dell’Istituto per gli Studi sulle Civiltà Micenea e del Vicino Oriente (CNR). Laureata e specializzata in Protostoria Europea presso l'Università di Roma “La Sapienza”, ha prestato servizio nel Ministero per i Beni Culturali come funzionario direttivo e poi come Soprintendente presso le Soprintendenze per i Beni Archeologici delle province di Sassari e Nuoro (1973-1999), della Toscana (2006-2010) e ad interim del Friuli-Venezia Giulia (2007-2008) e della Sardegna (2008-2010). Dal 1999 al 2005 è stata Dirigente di Ricerca dell’Istituto per gli studi sulle Civiltà Micenee e del Vicino Oriente (ex ICEVO) del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Attualmente prosegue le proprie ricerche sulla Sardegna dell’età del bronzo e prima età del ferro, con particolare riferimento alla produzione e circolazione dei manufatti metallici ed all’inquadramento nel contesto europeo e mediterraneo. L’attività sul campo, estesa in passato a molti siti delle provincie di Sassari e Nuoro, si è concentrata in questi ultimi anni sulle indagini e sulla consulenza nel complesso del nuraghe Arrubiu sull’altopiano di Pranemuru, e sulla collaborazione all’organizzazione dei Convegni scientifici nell’ambito dei Festivals di Orroli, compresa la redazione degli Atti.

22 novembre, ore 15.00 - Anna Masecchia

Titolo

La risposta delle donne: corpi femminili tra censura e contestazione
Abstract
A partire dal ciné-tract politico "Réponse de femmes. Notre corps, notre sex" di Agnès Varda (1975), l'intervento vuole proporre, con passo interdisciplinare, un percorso tra alcuni esempi emblematici dei discorsi sociali (etero)normativi che si sono coagulati attorno alla rappresentazione di figure letterarie potenzialmente eversive (la cortigiana di lusso) e, più in generale, del corpo femminile. Dalla censura subita da Goya per la Maja desnuda agli strali lanciati contro "La dame aux camélias" di Dumas Fils (1848), fino ai nudi di Varda in piena contestazione femminista e al rovesciamento del male gaze in "Portrait de la jeune filles en feu" (2019) di Céline Sciamma, l'obiettivo è quello di ragionare, attraverso l'analisi di motivi iconografici, passi letterari e filmici, su alcuni temi propri dei Gender studies e della Feminist Film Theory.
Biografia
ANNA MASECCHIA è Professoressa Associata di Cinema, fotografia, televisione e media digitali presso il Dipartimento SAGAS dell’Università degli Studi di Firenze dove insegna Cinema e cultura visuale, Storia della radio e della televisione e Storia del cinema. Tra il 2021-2024 ha coordinato il corso di laurea magistrale in “Discipline della musica e dello spettacolo. Storia e teoria” presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, dove ha tenuto corsi di Storia e teorie del cinema,  Teoria e metodi dell’analisi del film e Linguaggi dei media ed è stata membro del Comitato scientifico del Master di II Livello Drammaturgia e cinematografia. Dal 2018 è membro del Comitato scientifico della Film Commission Regione Campania, e dal 2006 membro CUC-Consulta Universitaria del Cinema.

 

6 dicembre, ore 15.00 - Annantonia Martorano, Paola D'Orsi e Silvia Sinibaldi

Titolo

Consenso e contestazione nelle fonti digitalizzate dell'Archivio di Stato di Firenze. Visita al Cantiere PND.

Il seminario si terrà presso l'Archivio di Stato di Firenze, Viale della Giovine Italia, 6.

 

Abstract

L’Archivio di Stato di Firenze dalla metà degli anni Novanta ha portato avanti intense campagne di digitalizzazione documentaria per valorizzare lo straordinario patrimonio storico che conserva.
Nel luglio del 2024 è stato avviato il più importante e cospicuo progetto nazionale di digitalizzazione dei fondi catastali ottocenteschi e novecenteschi ed è stato inaugurato presso i laboratori fotografici dell'Istituto il Cantiere PND (Piano Nazionale di  Digitalizzazione) redatto dall'Istituto centrale Digital Library del Ministero della Cultura nell'ambito del PNRRR. 
Il consenso dei governi e le contestazioni dei cittadini sono ripercorribili anche da fonti come quelle catastali che sono  la fonte più immediata ed efficace non solo per accertare la forma degli organismi urbani nel momento in cui questi documenti vengono prodotti, ma anche per seguire lo sviluppo nel tempo di tessuti edilizi e trame viarie, per indagare destinazioni e proprietà del suolo e dei fabbricati, per localizzare le attività e dunque ripercorrere l'evoluzione del consenso di un governo o la sua contestazione.

 

Biografia

ANNANTONIA MARTORANO, è Professoressa Associata di Archivistica presso il Dipartimento SAGAS dell’Università di Firenze, dove ha ricoperto il ruolo di RTDb dal 2020 al 2023 e di RTDa dal 2018 al 2019. Attualmente insegna Archivistica privata e Archivistica digitale presso il corso di Laurea Magistrale (LM-5) in Scienze archivistiche e biblioteconomiche; Archivistica presso il corso di Laurea Triennale (L-1) in Storia e tutela dei beni archeologici, artistici, archivistici e librari; Storia degli archivi in età moderna e contemporanea e Archivistica applicata nel Master Biennale di II livello in Organizzazione e gestione degli archivi, catalogazione e metadatazione di risorse manoscritte, stampate e digitali. Dal 2023 è Presidente del CdLM-5 in Scienze archivistiche e biblioteconomiche e Coordinatrice del Master Biennale di II livello in Archivistica e Biblioteconomia. Dal 2017 al 2018 è stata Funzionario Archivista di Stato presso l’Archivio di Stato di Prato. Nel 2019 ha vinto come Principal Investigator il Progetto Competitivo di Ateneo (anni 2020-2022) dal titolo “Le radici storiche della cerealicoltura moderna: linee guida tecnico-archivistiche per il trasferimento delle conoscenze agronomiche”. Tra i temi di ricerca si segnalano gli archivi di famiglia, gli archivi d’impresa, gli archivi di persona e d’artista, gli archivi delle Prefetture. Negli ultimi anni ha intrapreso nuove linee di ricerca che analizzano le interconnessioni tra la documentazione archivistica e il mondo agronomico, la gestione documentale dei flussi digitali e l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale agli archivi. Ha al suo attivo più di 50 pubblicazioni.
PAOLA D'ORSI, Architetto, Direttrice dell'Archivio di Stato di Firenze dal maggio 2024. Esperta senior per il supporto tecnico operativo Regione Lombardia - PNRR2.2. Task force digitalizzazione, monitoraggio e performance dal 2022 al 2023. Esperta politiche culturali per la Fondazione Scuola dei Beni e delle attività culturali dal 2019 al 2023. Ha svolto incarichi di didattica per l'Università di Siena nell'ambito del Master MAPAC. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni.
SILVIA SINIBALDI Funzionaria Archivista di Stato. Dottore di ricerca, Master in Gestione e Valorizzazione dei Beni Culturali, Diplomata in Archivistica presso la Scuola Vaticana di archivistica, paleografia e diplomatica, Città del Vaticano. È docente presso la Scuola di Archivistica dell'Archivio di Stato di Firenze. È responsabile del settore Catasti e Decime. È stata responsabile tecnico-scientifica per l'attuazione dell'accordo tra Archivio di Stato di Firenze e Università di Stoccolma per la digitalizzazione delle "Portate dei Cittadini" del Catasto del 1427. È stata responsabile del progetto  per il servizio di digitalizzazione e descrizione su portale Metafad (ICAR) del fondo “Catasto 1427”, nell’ambito dei finanziamenti per il “Fondo per il potenziamento della promozione della cultura e della lingua italiana all’estero (2022-2024)”, curando la pubblicazione in Archivio Digitale ICAR di numerose filze del Catasto del 1427. È stata coordinatrice per gli anni 2023 e 2024 del progetto di "Conversione dei microfilm degli anni cinquanta-sessanta del fondo "Catasto" in formato digitale". Ha curato il progetto per il finanziamento della digitalizzazione del Catasto Generale Toscano per il Piano nazionale di digitalizzazione del patrimonio culturale 2022-2023 (PND) e, attualmente, supporta il Responsabile d'Istituto per l'applicazione del suddetto Piano Nazionale di Digitalizzazione/PNRR per la digitalizzazione degli archivi catastali. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni e convegni; grazie alle fonti catastali ha scoperto il testamento di Donatello ed ha organizzato in proposito un incontro di studi sulle nuove scoperte documentarie.

 

13 dicembre, ore 15.00 - Francesco Zanotelli

Titolo
La Natura contesa. Consenso e conflitti intorno ai progetti industriali di energie rinnovabili (con qualche affondo etnografico nel Messico contemporaneo)

 

Abstract
La transizione energetica verso la produzione da fonti rinnovabili costituisce una delle principali souzioni individuate globalmente per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici che caratterizzano l'attuale epoca del Capitalocene (Moore 2017). Di fronte ad un consenso universale e apparentemente scontato si sollevano sempre più numerose le contestazioni locali e in alcuni casi i conflitti aperti che si appellano alla insostenibilità dei progetti industriali di ridestinazione dei territori per scopi energetici, in primis agri-fotovoltaico ed eolico. La lezione affronterà da una prospettiva antropologica e geografica e con esemplificazioni etnografiche tratte dalle ricerche svolte tra popolazioni ikojts e zapotecos nel Istmo di Tehuantepec (Messico) un tema di estrema attualità che chiama in causa la storia dei territori, l'archeologia e la patrimonializzazione del paesaggio, le concezioni della Natura e i rapporti tra umani e non-umani, le diverse storicità e narrazioni dello sviluppo e del futuro. Obiettivo principale del momento didattico è quello di superare la classificazione "nimby" (not in my backyard) attribuite ai movimenti di contestazione così come quella di "sacrifice zone" assegnate ai territori individuati per implementare la transizione.

 

Biografia
FRANCESCO ZANOTELLI, PhD in Scienze Antropologiche all'Università di Torino,  è professore associato dell'Università di Firenze dove insegna Antropologia Culturale, Storia e Metodi dell'Antropologia Sociale, Antropologia Pubblica, Antropologia Economica e dello Sviluppo. Dal 2012 al 2023 è stato prima ricercatore e poi professore associato all'Università di Messina dove ha fondato e diretto il Laboratorio di Antropologia Sociale (Labas). E' stato docente a contratto negli Atenei di Siena, Bologna, Venezia Ca' Foscari, Modena e Reggio Emilia, Milano Bicocca, e Visiting Professor presso la Universidad de Sevilla, la Universidad IberoAmericana di Città del Messico, la Virginia Commonwealth University di Richmond (VA), il CIESAS-Unidad Pacifico Sur di Oaxaca (Messico). Alterna ricerche etnografiche in Messico (stati di Oaxaca e di Jalisco) a ricerche storico-etnografiche in Italia (Toscana e Sicilia). Ha partecipato come ricercatore al PRIN "Ecofrizioni dell'Antropocene. Sostenibilità e patrimonializzaizone nei processi di riconversione industriale" ed è attualmente responsabile dell'unità locale del progetto "Archivi della sofferenza, etnografie della sovversione" (PRIN-PNRR 2022) che indaga la produzione istituzionale e sociale di nuove categorie vulnerabil a partire dal nesso tra crisi ambientali salute mentale. Ha pubblicato in italiano, inglese e spagnolo circa 60 tra articoli, monografie e curatele. Tra queste, è autore della monografia Santo Dinero. La finanza morale in due comunità del Messico Occidentale contemporaneo (CISU 2012) e del volume Los Huaves y el tecnoceno. disputas por la naturaleza, el cuerpo y la lengua, curato con Laura Montesi (INAH e Editpress 2022). Dirige la collana "Antropologia per la Società" della casa editrice Editpress di Firenze.

20 dicembre, ore 15.00 - Vincenzo Lagioia

Titolo

"Che moglie non sia": volontà, consenso e persuasione in Marguerite Louise d’Orléans.

 

Abstract

La vicenda matrimoniale della granduchessa Marguerite Louise d’Orléans, cugina prima di Luigi XIV, figlia di Gastone d’Orléans e Margherita di Lorena, consorte di Cosimo III, si iscrive nella lunga tradizione di matrimoni tra grandi dinastie nella cornice della ragione di stato. Lo scavo archivistico ha permesso di indagare meglio aspetti non solo politici ma soggettivi del femminile. L’ordinaria infelicità, cifra di un’unione piegata al bene del regno, è respinta e denunciata dalla granduchessa. L’attacco si dirige a chi, il re e il suo clan familiare, l’ha voluta in luogo, l’ha forzata nella volontà, attentando così alla legittimità di un sacramento. La persuasione, grammatica del potere, non piega la resistenza di una donna che conosce il suo rango, respingendo così le insinuanti accuse di inadeguatezza al ruolo.

 

Biografia

VINCENZO LAGIOIA insegna Storia, società e famiglia e Storia moderna presso l’Ateneo di Bologna. È membro della SIEFAR (Société Internationale pour l’Etude des Femmes de l’Ancien Régime) e del SEIM (gruppo de Estudios Interdisciplinarios de la Mujer de la Universidad de Malaga). Tra le sue pubblicazioni: Un missionario alla scoperta delle Antille. Jean-Baptiste Du Tertre, esploratore d’Ancien Régime (Bologna, il Mulino 2014); «La verità delle cose». Margherita Luisa D’Orléans: donna e sovrana d'Ancien Régime (Roma, Edizione Storia e Letteratura 2015); con Maria Pia Paoli e Rossella Rinaldi, La fama delle donne. Pratiche femminili e società tra Medioevo ed Età moderna (Roma, Viella, 2020); con Fernanda Alfieri, Infamous Stains. Unbridled Masculine Sexualities in Early Modernity (Roma, Viella 2024); con Marina Montesano e Francesca Roversi Monaco, Intorno ai margini. Identità, stereotipi e rappresentazione di un femminile “indisciplinato” tra Medioevo ed Età moderna (Roma, Viella, in corso di stampa).

21 febbraio, ore 15.00 - Stefano Bottoni

Titolo
Dittature partecipative? Consenso, contestazione e repressione nel blocco sovietico

 

Abstract
È possibile parlare di “consenso popolare” per sistemi politici e sociali di tipo dittatoriale? Basandosi su un’ampia letteratura internazionale e sulle ricerche archivistiche compiute in diversi Stati del blocco sovietico, la lezione si incentra sull’evoluzione dell’Unione Sovietica e del blocco socialista imperniato intorno a Mosca dai meccanismi di repressione aperta e violenta, tipici degli anni di Lenin e Stalin, a forme di gestione più sofisticata del dissenso interno, basate sul controllo preventivo, sulla manipolazione dell’opinione pubblica, sulla formazione di un consenso non più ideologicamente entusiasta ma socialmente acquiescente.

 

Biografia
STEFANO BOTTONI è professore associato all'Università di Firenze. Si occupa di storia politica e sociale dell’Europa centro-orientale in età contemporanea, con particolare attenzione al nesso tra questione nazionale, modernizzazione e pratiche totalitarie. Le sue indagini sul campo si sono principalmente rivolte alle politiche nazionali in Romania durante il periodo comunista, ai rapporti stato-società, al nesso collaborazione/ resistenza nel periodo comunista in Romania e Ungheria; al tema della violenza di stato in Romania dal periodo interbellico alla caduta del regime comunista; alle politiche della memoria in Europa centro-orientale. Negli ultimi anni la sua attenzione si è spostata alla storicizzazione in chiave critica della transizione post-1989 e allo studio della crisi della democrazia postcomunista in Ungheria. Ha pubblicato i volumi Transilvania rossa. Il comunismo romeno e la questione nazionale (1944-1965). Roma, Carocci Editore, 2007; Un altro Novecento. L’Europa orientale dal 1919 ad oggi. Roma, Carocci Editore, 2011; Orbán. Un despota in Europa. Roma, Salerno Editrice, 2019; L'Ungheria dagli Asburgo a Viktor Orbán. Il passato come prigione. Brescia, Morcelliana, 2024.

28 febbraio, ore 15.00 - Maria Pia Alberzoni

Titolo

Il consenso attorno al podestà

 

Abstract

 

Biografia

 

3 marzo, ore 15.00 - Laura Buccino

Titolo

Consenso e censura nella ritrattistica imperiale romana

 

Abstract

La ricerca del consenso in età imperiale passa attraverso il mondo delle immagini, che facevano parte dell’apparato decorativo dei luoghi pubblici di Roma e delle varie città nei territori soggetti. I ritratti degli imperatori e dei membri della famiglia, a partire dal linguaggio figurativo messo a punto da Augusto, permettono di cogliere le modalità di questa strategia di comunicazione. Alla ricerca del consenso fa da contrappunto la cancellazione della memoria delle personalità censurate dalla storia politica, e quindi anche dalla presenza visiva, tramite la pratica della damnatio memoriae decretata dal Senato romano. Nel corso dell’intervento si affronteranno alcuni casi studio emblematici del I secolo d.C.: i ritratti di Augusto e dei suoi eredi designati per la ricerca del consenso, quelli di Caligola, Nerone e Domiziano per la condanna della memoria e l’eliminazione delle immagini.

 

Biografia

LAURA BUCCINO è professore associato di Archeologia Classica presso l’Università di Firenze. I suoi interessi scientifici si incentrano su scultura greca e romana (ritratti, scultura ideale e sarcofagi), temi iconografici (monografia “Dioniso trionfatore”), storia della cultura e collezioni di antichità, in collaborazione con varie istituzioni tra le quali le Gallerie degli Uffizi, i Musei Capitolini e il Parco Archeologico del Colosseo. Da anni membro della Missione Archeologica di Roma Tre, collabora a progetti in ambito provinciale romano: in Libia, a Leptis Magna e a Tripoli, e in Turchia, a Pompeiopolis di Paflagonia, dove dal 2021 coordina l’unità di ricerca dell’Università di Firenze per lo scavo di una grande residenza tardoantica. Insieme a Valentina Sonzini, cura un progetto relativo al fondo librario e archivistico Giacomo Caputo, donato dagli eredi alla Biblioteca Umanistica di Firenze e conservato presso il Museo e Istituto Fiorentino di Preistoria.

7 marzo, ore 10.00 - Dennj Solera

Titolo

 

 

Abstract

 

Biografia

7 marzo, ore 15.00 - Federico Ruozzi

Titolo

Don Lorenzo Milani e la chiesa fiorentina, tra consenso e contestazione. Il caso del ritiro di Esperienze pastorali

 

Abstract

Esperienze pastorali di don Lorenzo Milani fu pubblicato dalla Libreria Editrice Fiorentina nella primavera del 1958. Nel volume presentava una lucida analisi che toccava i nervi scoperti della pastorale di quegli anni e scatenava un dibattito nazionale sullo stato di salute della parrocchia e sulla scristianizzazione delle masse. Dopo le recensioni positive che decretarono il successo del libro, la diocesi di Firenze, la Segreteria di Stato e il Sant'Uffizio si attivarono per cercare di limitare la diffusione dell'opera, fino al decreto del dicembre 1958 che ne obbligò il ritiro dal mercato. Scopo di questo seminario è ricostruire come si arrivò a questa decisione, alla luce della nuova documentazione emersa dall'apertura degli archivi vaticani relativi al pontificato di Pio XII, analizzare il rapporto di don Milani con le gerarchie locali e inserire questa vicenda nel contesto più ampio dei rapporti tra chiesa fiorentina e Santa Sede.

 

Biografia

FEDERICO RUOZZI è professore in storia del cristianesimo presso l'Università di Modena e Reggio Emilia, dove insegna Storia delle relazioni interreligiose e Religione e Politica. È segretario delle riviste Cristianesimo nella storia e di Quaderni di Storia Religiosa Medievale e membro del collegio del Dottorato Nazionale in Studi Religiosi. È fellow della Fondazione per le scienze religiose di Bologna ed è stato Visiting professor a Oxford nel 2023. Ha studiato il concilio Vaticano II, il papato contemporaneo e, in particolare, la figura di don Lorenzo Milani. Ha curato l'edizione critica dell'Opera Omnia di Milani per i Meridiani Mondadori nel 2017 e fa parte del Comitato per il centenario della nascita di Don Milani istituito dal MIC.

14 marzo, ore 15.00 - Fabrizio Federici

Titolo

"Quod non fecerunt barbari...": proteste e battaglie per la tutela nella Roma barocca.

 

Abstract

Nella Roma barocca in costante trasformazione le distruzioni di monumenti e opere d'arte, sia antichi che medievali, sono all'ordine del giorno. Contro di esse si levano le proteste di alcuni esponenti delle élites intellettuali, spesso membri della stessa corte pontificia: proteste che possono prendere la forma di azioni concrete e di memoriali, oppure trovare espressione attraverso la voce che nella Roma di Età Moderna è la più tipica e veemente voce della contestazione, quella di Pasquino. Di fronte al dissenso, l'atteggiamento dell'autorità papale è duplice: può ignorarlo, ricorrendo a forme di censura, o può prendere provvedimenti che vanno in direzione della salvaguardia del patrimonio storico e artistico.

 

Biografia
FABRIZIO FEDERICI ha compiuto studi di storia dell’arte all’Università di Pisa e alla Scuola Normale Superiore, dove ha conseguito il diploma di perfezionamento discutendo una tesi sul collezionista seicentesco Francesco Gualdi. I suoi interessi comprendono temi di storia sociale dell’arte (mecenatismo, collezionismo), l’arte a Roma e in Toscana nel XVII secolo, la storia dell’erudizione e dell’antiquaria, la fortuna del Medioevo. È autore, con J. Garms, del volume "Tombs of illustrious italians at Rome". L’album di disegni RCIN 970334 della Royal Library di Windsor (“Bollettino d’Arte”, volume speciale), Firenze, Olschki 2010. Dal 2008 al 2012 è stato coordinatore del progetto “Osservatorio Mostre e Musei” della Scuola Normale e, tra il 2016 e il 2018, borsista post-doc presso la Bibliotheca Hertziana di Roma. Dal 2023 è ricercatore in Storia dell'Arte Moderna presso l'Università di Firenze.

21 marzo, ore 15.00 - Rossana Morriello

Titolo

Biblioteche tra consenso e censura: dinamiche di accesso all'informazione e sfide alla libertà intellettuale

 

Abstract

Le biblioteche sono tradizionalmente spazi di accesso aperto all'informazione, ma nel corso della loro storia hanno spesso affrontato sfide legate al consenso sociale e alla censura. Questa lezione esplora il ruolo delle biblioteche nel bilanciare il diritto alla conoscenza e alla libertà intellettuale con le pressioni derivanti da istanze di controllo e censura, sia politiche che culturali. Viene analizzata l'evoluzione delle dinamiche di accesso all’informazione, con particolare attenzione ai casi di contestazione riguardanti materiali controversi o scomodi per le istituzioni dominanti. Ci si sofferma inoltre sul delicato equilibrio che le biblioteche devono mantenere tra la promozione di un consenso sociale e il garantire la pluralità delle voci, anche in contesti in cui l'informazione può essere manipolata o censurata. Attraverso esempi storici e contemporanei, nella lezione si riflette sulle nuove sfide che le biblioteche affrontano nell'era digitale, in cui le questioni di censura, accesso e manipolazione dell'informazione sono più complesse e pervasive che mai.

 

Biografia

ROSSANA MORRIELLO

28 marzo, ore 15.00 - Serena Facci

Titolo

La musica, il teatro, la pedagogia e l’impegno politico nella vicenda artistica di Giovanna Marini

 

 

Abstract
Giovanna Marini, chitarrista, compositrice e cantante, è stata guidata nel suo lungo e ricco percorso creativo da una acuta capacità di osservazione della realtà (anche attraverso i suoni) e da un convinto impegno sociale e politico-culturale da esprimere attraverso la musica. Ha escogitato linguaggi innovativi, evidenti sia nella sua produzione solistica che di gruppo, e metodi altrettanto nuovi per la collaborazione musicale nella ricerca, nella composizione, nella performance, che erano sempre convogliate verso una finalità comune. Anche la sua attività didattica sulla vocalità è sempre stata corredata dall’immediata ricaduta di quanto veniva appreso nella prassi musicale concreta. La lezione traccerà quindi la traiettoria artistica di Giovanna Marini, collocandola nel fermento e nella conflittualità che caratterizzò il contesto politico dell’epoca.

 

Biografia
SERENA FACCI È Professore Associato presso il Dipartimento di Storia, Patrimonio Culturale, Formazione e Società dell’Università di Roma “Tor Vergata”. Ha studiato Etnomusicologia nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma “La Sapienza”, discutendo la sua tesi sui canti a due parti nella tradizione rurale italiana con il Prof. Diego Carpitella nel 1980.  Nello stesso anno ha conseguito il Diploma di Canto presso il Conservatorio di Musica di Frosinone. Le sue prime ricerche sul campo e i suoi primi articoli sono sulla polifonia orale italiana. Nel 1985 ha incontrato Francesco Remotti ed è diventata membro della Missione Etnologica Italiana in Africa Centrale da lui fondata e diretta. Ha svolto ricerche in Africa Centro-Orientale: Zaire (1986,1988 sulla musica nande del Nord Kivu), Burundi (1993), Tanzania (sulla musica haya), Uganda (2003, 2005, 2007 sulla musica Konzo). Sui repertori tradizionali di questa area ha scritto molti articoli, curato un CD per gli Archives International de Musique Populaires e realizzato un documentario sulle danze dei Banande (Danze nande) con la dott. Cecilia Pennacini. È stata docente di Educazione Musicale nelle scuole statali. Negli anni ’90 ha incentrato la sua attenzione sull’Etnomusicologia applicata alla didattica e sull’educazione musicale interculturale. A partire dal 2005 si è occupata di popular music svolgendo ricerche sulla musica applicata (suonerie telefoniche, musica nelle palestre) e sulla storia della canzone. Dal 2013 coordina un gruppo di ricerca su Musiche liturgiche delle comunità immigrate di Roma (PRIN, Consolidate the Foundation), raccogliendo una consistente documentazione audiovisuale e interviste. È membro di società scientifiche (ESEM; ICTM), del Comitato Scientifico dell’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati (Fondazione Cini-Venezia), e del comitato scientifico delle riviste Analitica online e Per Archi.

4 aprile, ore 15.00 - Yannis Kallianos

Titolo

Waste Dis/entanglements: Infrastructure and the contested politics of ‘dirt’ in Athens, Greece.

 

Abstract

What kind of everyday socio-technical dis/entanglements are created around and through garbage and its management? In this lecture I attempt to analytically approach this question as it emerges within the context of Fyli landfill, which is currently the only formal waste management facility to serve the entire metropolitan area of Athens. Based on long-term research on waste infrastructures, I examine how the political dynamics of garbage enact, reshape, and ‘dis/entangle’ an array of both formal and informal waste and other flows, economic practices but also allegations of corruption, ecologies and technologies, symbolic dynamics of dirt, and socio-technical imaginaries around discards. Such dis/entanglements extend (both spatially and temporally) far beyond the initial design and intended function of waste infrastructures. At issue are the ways in which different modalities of (in)visibility and uncertainty are co-formative of the development and function of such dis/entanglements, thus also (re)shaping the everyday experience of the city. Through examining the politics of waste dis/entanglements in Athens, I argue that these reflect emerging differential forms of “slow infrastructural violence” (Nixon 2011; Rodgers & O'Neill 2012) across time and space.

 

Biografia

YANNIS KALLIANOS is a Research Associate at the Urban Institute, University of Sheffield. He is an anthropologist working on issues of public space, urban infrastructure, waste, everyday life, socio-political contestation, and imagination.

11 aprile, ore 15.00 - Marco Biffi

Titolo

Lingua Italiana e migrazioni

 

Abstract

 

Biografia

 

9 maggio, ore 15.00 - Emanuele De Luca

Titolo

I privilegi teatrali nella Francia del Settecento: consensi, contestazioni, censure... opportunità

 

Abstract
L'intervento si soffermerà sul sistema di privilegi e di monopoli teatrali tipico dei teatri reali nella Francia del XVIII secolo, concentrandosi in particolare sull’Académie Royale de Musique (l’Opéra), sulla Comédie-Française e sulla Comédie-Italienne tra il 1661 e il 1791 e sul loro modello di funzionamento, unico nell’Europa del Lumi. Verranno esaminati i rapporti del teatro con il potere e saranno interpretate le logiche di concorrenza tra i vari teatri e rispetto alle altre realtà spettacolari (soprattutto i teatri privati delle fiere parigine). La vita teatrale dell'epoca appare caratterizzata da censure, autocensure, battaglie teatrali e contestazioni, ma questi impedimenta si trasformano talvolta in vere opportunità per gli attori e per gli autori drammatici, quelle di esplorare campi inediti della creazione e di stimolare il genio fecondo e imprevedibile degli artisti.

 

Biografia
EMANUELE DE LUCA è Maître de Conférences (Professore Associato) in Studi Teatrali all’Université Côte d’Azur, membro del Centre Transdisciplinaire d’Épistémologie de la Littérature et des Arts Vivants, ricercatore associato dell’Équipe Littérature et Culture Italiennes di Sorbonne Université, e del Centre de musique baroque de Versailles. I suoi lavori si concentrano sulla storia del teatro e dello spettacolo in Europa (XVIe-XVIIIe secolo specialmente), sulla trasversalità delle pratiche artistiche nei teatri parigini e nella provincia francese durante l’Ancien Regime, sulle teorie della recitazione (XVIe-XXIe secolo) e la materialità delle pratiche sceniche. De Luca è in particolare autore del volume «Un uomo di qualche talento». François Antoine Valentin Riccoboni (1707-1772) : vita, attività teatrale, poetica di un attore-autore nell’Europa dei Lumi, Serra editore, 2015, del Répertoire de la Comédie-Italienne de Paris (1716-1762), IRPMF, 2011 e dell’edizione del trattato di F. Riccoboni, L’Art du Théatre à Madame ***, « Acting Archives », 2015. Ha recentemente diretto con Barbara Nestola il numero 289 (janvier-mars 2021) della Revue d’Histoire du Théâtre : Les Théâtres parisiens sous l’Ancien Régime : Parcours transversaux, e il numero 113 (2024) della rivista Littératures classiques : Théâtres à recettes et spectacles non payants (1661-1791). Circulations, créations, transversalité. Ha inoltre pubblicato con Andrea Fabiano il volume collettivo L’Apothéose d’Arlequin. La Comédie-Italienne de Paris : un théâtre de l’expérimentation dramatique au XVIIIe siècle, Sorbonne Université Presses, 2023 e il volume Dante et les arts performatifs. Corps dansants, théâtre et cinéma, Mimesis, 2024, con Silvio Alovisio, Paolo Desogus, Andrea Fabiano e Donato Pirovano. De Luca è ugualmente dramaturge e consigliere scientifico per produzioni teatrali.

16 maggio, ore 15.00 - Laura Albiero

Titolo
Censura e oblio nei manoscritti liturgici

 

Abstract
I numerosi cambiamenti di cui le liturgie medievali sono state oggetto sono dovuti a diversi fattori: in primo luogo le riforme liturgiche hanno provocato la sostituzione parziale o integrale di testi e melodie e talora la scomparsa di interi riti; in secondo luogo, gli eventi politici e le guerre hanno determinato lo spostamento di monaci e chierici e conseguenti scambi fra regioni limitrofe, scambi che sono all’origine di ibridazioni e prestiti liturgici; infine, alcune scelte deliberate hanno provocato una ristrutturazione nella maniera di celebrare i riti, evidente nelle correzioni e nelle riscritture ancor oggi visibili nei libri liturgici. Attestata, anche se meno frequente, è la soppressione intenzionale di uffici e messe dei santi: ne è un esempio il caso di Tommaso Becket, arcivescovo di Canterbury, che andò incontro ad una vera e propria damnatio memoriae.
Biografia
LAURA ALBIERO, laureata in Musicologia sotto la guida di Giacomo Baroffio, ha conseguito il dottorato in paleografia all’Università di Roma La Sapienza e il diploma in Beni archivistici e librari della società medievale all’Università di Cassino. Ha lavorato presso la Sorbona, la Bibliothèque nationale de France e all’Insitut de Recherche et d’Histoire des Textes, dove è ricercatore associato.

23 maggio, ore 15.00 - Federico Contardi

Titolo
Abstract
Biografia
FEDERICO CONTARDI

30 maggio, ore 15.00 - Marco Maggioli

Titolo

Consenso e censura: prospettive di ricerca geografica su archivi e colonialismo

 

Abstract
L’intervento intende proporre, in chiave geografica, una riflessione sul tema dell’archivio a partire dall’idea che esso rappresenta un contenitore cruciale di testimonianze utilizzabili per una interpretazione delle geografie del passato e per provare a immaginare quelle del futuro. In questo senso, l’archivio costituisce non solo un luogo fisico – in cui la deposizione dei materiali rappresenta “la condizione di possibilità di istituzioni specifiche votate alla raccolta, alla conservazione, alla classificazione di una massa documentaria […]” (Ricoeur, 2003, p. 235) – ma, forse e ancor prima di questo, un “luogo ulteriore” nel quale, e a partire dal quale, si esercita quella che Paul Ricouer definisce scritturalità, ossia il momento in cui «l’operazione storiografica fa il suo ingresso nella scrittura» (p. 234). Dal punto di vista geografico, l’archivio produce una nuova scrittura della spazialità e della territorialità che veicola, re-inscrive e ri-trasmette operando una narrazione “nuova”, o supportando un’idea politica, che si produce ancor prima dell’atto tecnico-giuridico della conservazione repertoriale. Cosa significa dunque fare ricerca geografica con gli archivi? In che senso l’archivio è uno “spazio-comunicazionale e informativo” dove si formalizza la produzione delle rappresentazioni ter¬ritoriali? Come analizzare criticamente le fonti archivistiche? Quali immaginari gli archivi hanno contribuito a costruire? Come provare a de-costruirli? Come la geografia italiana e internazionale ha affrontato il tema? Cercheremo di prendere in considerazione tre fonti archivistiche, pubbliche e private, potenzialmente utili per la ricerca geografica: archivi filmici e fotografici; cartografici; diaristici.
Biografia
MARCO MAGGIOLI è Professore ordinario di geografia umana presso il Dipartimento di Studi umanistici della IULM. Coordina il corso di laurea triennale in Turismo, management e cultura e insegna Geografia culturale, Politiche del territorio e Geography for Sustainable Tourism Development. Membro del Consiglio direttivo della Società Geografica Italiana, è nel comitato scientifico di alcune delle principali riviste scientifiche di geografia (Bollettino della Società Geografica Italiana, Semestrale di Studi e Ricerche di Geografia, J-Reading-Journal of Research and Didactics in Geography). È vicedirettore del Bollettino della Società Geografica Italiana e condirettore del Semestrale di Studi e Ricerche di Geografia e di Documenti geografici. Si occupa prevalentemente di metodologia della ricerca geografica, di geografia culturale, di geografia urbana, di geografia visuale, di geografia del turismo e cooperazione, processi partecipativi, conflittualità ambientale e paesistica. Ha curato le traduzioni in italiano e l’edizione critica di A. Berque, Ecumene. Introduzione agli ambienti umani (Mimesis 2019) e, con M. Tanca, Essere umani sulla Terra. Principi di etica dell’ecumene (Mimesis 2020) e Pensare il paesaggio (Mimesis, 2022).

 

 

Ultimo aggiornamento

02.12.2024

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